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L’Arte come procedimento

I progetti realizzati con l’Ospedale psichiatrico di Rovato (Brescia) sono stati due: il primo nel 1989/90 e il secondo nel 1992.

Il primo è raccontato nel libro “L’Arte come procedimento – un’esperienza di riabilitazione psichiatrica” a cura del dott. Giorgio Callea; il secondo, intitolato “Le vetrine della fantasia” era concepito come un atelier di disegno, pittura, collage e recupero di materiali di scarto della vita quotidiana.

A partire da oggetti scelti e portati da ognuno dei partecipanti venivano costruite delle scatole teatrali su temi di fantasia; ogni scatola era come un palcoscenico con un fondale dipinto ed un assemblaggio tematico.

Ne vennero realizzate quattordici, successivamente esposte a Villa Mazzotti a Chiari (Brescia).

I malati psichiatrici, da sempre scarto della società, riuscirono a recuperare gli scarti della vita quotidiana e a rimetterli in gioco, restituendoli a una nuova vita e dandogli una dignità artistica.